OGGETTI MYSTERIOSI

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i teschi di cristallO

UN MISTERIOSO RITROVAMENTO NEL CUORE DEL BELIZE, TRA IL GUATEMALA E PORTORICO, FA PARLARE DI SE' DA PIU' DI OTTANTA ANNI.

Nel 1924 l' inglese Frederick Albert Mitchell, convinto assertore dell' esistenza della mitica Atlantide, partì per il Sudamerica alla ricerca di testimonianze della mitica civiltà.

Giunto nell' entroterra dell' attuale Belize, dopo varie peripezie riuscì a trovare le rovine di una immensa città sepolta dalla vegetazione. La città fu chiamata Lubaantum e comprendeva piramidi, palazzi, case e sotterranei. L' architettura fu definita pre-Maya, poichè ricordava più le costruzioni Inca che quelle Maya. Gli scavi si protrassero per molti anni e l' esploratore decise di farsi raggiungere dalla figlia adottiva Anna.

E fu proprio la figlia ad effettuare una straordinaria scoperta, quando, contrariamente a quanto impartitogli dal padre, si arrampicò sull' edificio più alto per osservare la città nel suo complesso. Giunta sulla sommità dell' edificio, la sua attenzione venne attratta da un luccichio che proveniva da una fessura del palazzo. La ragazza avvisò immediatamente il padre, il quale fece iniziare le opere di scavo e, dopo alcune settimane, si riuscì ad arrivare all' oggetto che aveva attirato l' attenzione della ragazza: questo oggetto era un teschio interamente di cristallo, alto e largo 13 cm. e profondo 18, dal peso di 5 Kg.


Il teschio di cristallo rinvenuto dalla figlia dell' esploratore.

La popolazione Maya della zona riteneva il teschio dotato di poteri occulti, tra cui quello di parlare per mezzo della mandibola mobile.

Il teschio, dopo la morte dell' esploratore, restò di proprietà della figlia, unica erede.

Nel frattempo si aprivano gli interrogativi sul misterioso teschio: cosa rappresentava? Chi lo aveva realizzato? Quando e come? E soprattutto ne esistevano altri?

I sacerdoti della comunità Maya che risiedeva nella regione spiegarono all'esploratore che il teschio rappresentava la testa di un antico sacerdote vissuto migliaia di anni prima. Nelle credenze locali era diffusa l' idea che si potesse far parlare il teschio, che è dotato di una mandibola mobile.
Nel corso degli anni la teoria più accreditata sulla funzione del teschio rimane quella dell' oggetto usato a scopo rituale dagli antichi sacerdoti Maya, ma il mistero rimane sul modo in cui è stato prodotto questo teschio.

E' stato accertato che deriva da un unico blocco di cristallo di rocca (o quarzo ialino) trasparente, è composto da biossido di silicio e viene prodotto da Madre Natura, quindi non è un oggetto prodotto artificialmente. Dalla notevole durezza, può essere lavorato solo da punte di diamante ed è resistente all' usura del tempo. Come hanno potuto gli antichi Maya lavorare un oggetto simile senza ausilio di moderni strumenti? L' assenza di graffi o segni sulla superficie raccontano un probabile lungo lavorio di strofinio con sabbia durato come minimo 150 anni.

E' veramente possibile e concepibile un lavoro così lungo?

Altri teschi vennero ritrovati sia precedentemente al teschio di Hedges sia negli anni successivi, senza che si riuscisse a darne un 'interpretazione esauriente sullo scopo per cui furono prodotti; vediamone alcuni:

Il "cranio di cristallo", poggiato su un basamento d' oro, di proprietà di Norma Redo, Città del Messico


Il "cranio di cristallo"

Il "cranio di ametista" (quarzo di colore violetto), tagliato in un pezzo unico, scoperto intorno al 1920 in un nascondiglio di reliquie Maya. Attualmente si troverebbe in Giappone.


Il "cranio di ametista"

Il "teschio della Smithsonian Institution di Washington" del peso di circa 13 Kg.


Il "teschio della Smithsonian institution di Washington"

Il "teschio di cristallo del Brithis Museum di Londra" , di grandezza naturale e del peso di 5 Kg.


Il "teschio di cristallo del Brithis Museum di Londra"

Il "cranio Maya" scoperto da un agricoltore nel proprio campo in Guatemala, nel 1912, è scolpito in un solo pezzo di quarzo ialino. Presenta molte carateristiche analoghe nei tratti facciali e per lo stile del taglio con il cranio di ametista. Purtroppo non esiste un' immagine di questo teschio.

Il "cranio del Texas", di proprietà di Joann e Carl Parks di Houston, in parte opaco ed in parte trasparente. Anche di questo teschio non esiste alcuna immagine.

Il "Sha Na Ra" di proprietà di Nick Nocerino, San Francisco. Trovato nel 1959 nel Rio Bravo è di quarzo trasparente con una sfumatura azzurrognola. Nessuna immagine anche di questo oggetto.

A tutti questi teschi sono legate storie particolari, misteriose origini, ma perchè proprio la forma di un teschio? Forse perchè fin dalle epoche più remote la testa è stata oggetto di particolare attenzione. Sede del cervello, della maggioranza dei nostri 5 sensi fisici (vista, olfatto, udito ed odorato) e componente del nostro corpo senza la quale è impossibile sopravvivere, è stata spesso associata a culti e rituali più o meno cruenti. Di conseguenza il teschio ha assunto un particolare ruolo, sopratutto nelle culture legate al Centro e Sudamerica.
Chi lo concepì sapeva bene che la sua stessa foggia l' avrebbe preservato dall' essere distrutto data la sua sacralità.

Così è giunto fino a noi, con il suo alone di mistero ancora tutto da svelare.

Consigli ai naviganti:
www.crystalskullsociety.org/max.htm
www.parascope.com/articles/0197/skull_in.htm

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