ANIMALI MYSTERIOSI

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IL SASQUATCH (O BIGFOOT)

Creature analoghe allo yeti sono state segnalate soprattutto nelle regioni nordoccidentali degli Stati Uniti, ma la loro presenza è segnalata praticamente ovunque nelle grandi distese di terra inabitata dell' America.

Questo essere è chiamato Sasquatch dai Pellerossa e Bigfoot (piedone) dai bianchi.

Le prime testimonianze risalgono al decennio 1830-1840.

Nel 1851 due cacciatori dell' Arkansas incrociarono una mandria di animali inseguita da un "animale con un aspetto indiscutibilmente umano". Stando alla dichiarazione rilasciata da uno di loro, la creatura era di dimensioni gigantesche, con il corpo tutto coperto di peli e grandi ciuffi di capelli che gli cadevano sulle spalle come una criniera. Dopo aver osservato i due per un momento che dovette sembrare un' eternità, la creatura si voltò e si mise a correre: le impronte lasciate dai suoi piedi avevano una lunghezza di 35 centimetri.

Mettendo insieme le varie testimonianze si arriva alla conclusione che i Bigfoot sono creature timide, che evitano di avvicinarsi troppo all' uomo. Ma ciò non toglie che possano mostrarsi curiosi, e ne sono stati avvistati parecchi che gironzolavano nottetempo nei pressi di accampamenti isolati nei boschi.

Alcuni Bigfoot sono stati visti avvicinarsi a fattorie, certamente in cerca di cibo.
Il dossier americano sui Bigfoot comprende oggi più di mille testimonianze, ripartite in un arco di centocinquanta anni: è un dossier enorme, soprattutto se si considera che non tutti gli avvistamenti di queste creature vengono segnalati.

L' incontro finora più drammatico con un Bigfoot è quello che Albert Ostman dichiara di avere avuto nel 1924. Afferma infatti di essere stato rapito da una di queste creature, nella zona della Columbia Britannica, mentre dormiva nel suo sacco a pelo. La creatura, alta due metri e mezzo, l' avrebbe caricato sulla schiena, camminando quasi tre ore prima di "scaricarlo" nel bel mezzo di una famiglia di Bigfoot: una coppia di adulti e due piccoli. Durante i tre giorni di prigionia, Albert Ostman avrebbe avuto tutto il tempo di osservarli e persino di stringere rapporti di amicizia con il bigfoot più anziano. Per fuggire, Ostman avrebbe approfittato di questa sua confidenza con il Bigfoot più anziano, approfittando di una attimo in cui gli era stata concessa più libertà nei movimenti.

Del Bigfoot esiste anche un filmato, girato il 20 ottobre del 1967, nella Bluff Creeking Valley, da Roger Patterson, da diversi anni sulle tracce della creatura. Nella zona erano state ritrovate parecchie impronte attribuite al Bigfoot e Patterson vi era giunto, in compagnia dell' amico Bob Gimlin, con l 'intento di filmarle per trarne un documentario televisivo.


Un fotogramma tratto dall' unico filmato esistente che ritrae un Bigfoot ed una comparazione con orme di altri mammiferi

Patterson e Gimlin stavano esplorando a cavallo quella zona inesplorata ed impervia ormai da parecchi giorni, quando avvenne il colpo di scena. All' improvviso, senza alcun motivo apparente, i cavalli si impennarono: davanti a loro, ad una trentina di metri, si stava muovendo una creatura d' aspetto vagamente umano, ricoperta di un folto pelo nero. Non c' è dubbio, era un Bigfoot. Patterson fa giusto in tempo a riprenderlo per una ventina di secondi, poi l' essere si dilegua nel fitto dei boschi.

ll film venne proiettato per la prima volta alla British Columbia University di Vancouver, dove una platea di zoologi ed antropologi lo esaminò nei minimi particolari. I pareri sul filmato furono discordanti. Per esempio il naturalista canadese del Museo di Victoria,Frank Beebe, riscontrò delle incongruenze anatomiche: il misterioso essere aveva infatti mammelle molto pronunciate, per cui doveva essere una femmina, ma per tutto il resto (conformazione genetica, struttura del bacino, dimensione dei glutei) sembrava un maschio.

D.W. Grieve, docente di biologia alla Royal Free Hospital School of Medicine di Londra, ha invece posto in luce alcune particolarità sul modo di procedere della creatura ripresa da Patterson. Grieve ha fatto osservare che se la ripresa è stata eseguita con la cinepresa regolata sui 16 o 18 fotogrammi al secondo (velocità normalmente usata dai cineoperatori dilettanti), i movimenti che compie il soggetto non concordano con quelli tipici della normale andatura umana poichè troppo lenti (e quindi ci sono alte probabilità che l' essere sia autentico). Se però la cinepresa era sui 24 fotogrammi al secondo (velocità impiegata nei film sonori e nei documentari per la televisione), il ritmo dei movimenti coincide perfettamente con quello di un uomo che cammina (in questo caso si dovrebbe dubitare dell' autenticità del filmato).

Patterson non ha mai potuto (o voluto) precisare con quale velocità avesse eseguito il filmato.

Siamo di fronte ad un documento eccezionale o ad una truffa ben architettata?

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