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I racconti sono nuovi, ma io sono più vecchio. Gallina vecchia fa buon brodo.....

La città (questo l'ho scritto un bel po' di tempo fa, non abbastanza però per considerarlo vecchio. Quindi ho deciso di aggiungerlo a quelli nuovi, con qualche dubbio perché in realtà mi sembra un mezzo aborto. Se invece a voi piace, ditemelo, mi farete piacere)

Le giacche sono sistemate a due a due sul letto, ciascuna sulla sua cruccia con i calzoni abbinati. Solo quelle di stagione, è vero, perché tutte nella macchina non ci stanno. Lo stesso vale per le scatole delle scarpe e per le camicie e per i maglioni schierati sul divano in fila d’attesa per entrare nella valigia, che ora è già mezza piena, sul tappeto del soggiorno.  Continua

La bomba atlantica (quelle cose della guerra in Kossovo che non vi diranno mai. Leggetelo prima che sia tardi.)

A prima vista si direbbe una perfetta operazione "chirurgica". E in diretta tv che di più non si può: milioni di italiani che si godevano i talk show sull’attacco NATO e in un secondo hanno visto facce e voci sparire nel nulla, inghiottite in un fastidioso brusio da antenna guasta.  Continua

L'invisibile morbo di Stutz (non perdetevi il racconto vincitore del consorso Holden di Inedito.....)

E' cominciato così. Un tardo pomeriggio d'estate, in riva al mare. Ci sono ancora le famigliole raggrumate sulla riva a godere l'ultimo sole: i bambini che sguazzano, le signore in cerchio. Ci sono i nonni, con la pelle grinzosa fuori dai costumi alti. E le ragazze, che fanno la passerella impettite, sul bagnasciuga. Ci sono gli sguardi ammiccanti dei ragazzini, gli sguardi nervosi delle mogli stese al sole: è tutto così tranquillo e normale.  Continua
(Questo racconto è presente anche su LiberoDiScrivere a questo  indirizzo. Mi farebbe piacere un vostro commento)

Painbroke Hill (l'avventura di un maggiordomo inglese prigioniero in una misteriosa country house. I favolosi anni Venti, con la partecipazione straordinaria del Duca di Windsor)

In tutto il mondo, non ci sono sotterranei paragonabili a quelli di Painbroke Hill. Ma potrei dire che non c’è una casa, in tutto il mondo, come Painbroke Hill. Col passare del tempo, mi accorgo che il dedalo delle cantine, i solai, la lavanderia satura di profumi, le stanzette della servitù, le cucine e poi naturalmente tutta la parte nobile, la stanza della musica della Signorina Gentian e la libreria e lo studio di Lord Bartleby; mi accorgo che tutto questo è come se si fosse calcificato dentro di me, come se quelle stanze mi si fossero trapiantate al posto del cuore, dello stomaco, dei reni, dell’intestino, del cervello. Continua

Domenica (la domenica può essere un giorno critico, perché si ha finalmente il tempo di fare tutte quelle cose che gli altri giorni non si riesce, come p.e. litigare. Però il lunedì è anche peggio)

Come sempre di domenica siamo venuti in campagna e mia moglie si è messa a preparare il pranzo (pulire le verdure, far cuocere la carne, cose così) e io sono stato fuori con le bambine.  Continua

Scuola di insonnia (potete leggerlo se vi capita di restare svegli, la notte, e non sapete come passare il tempo)

Dice - diceva - il Sig. Gennari che per lui la notte è un'altra pelle. L'aspetta, se l'infila addosso ed ecco: è un uomo perso dietro quelle macchine strane che nessuno capisce.
Linseidonia. Qui il mare fa un golfo blu, a falce di luna, che pare ritagliato nei prati. Questa in faccia al mare è la villetta a cui i Gennari devono la loro fortuna, e anche la loro rovina. 
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Il meteorologo, l'aviatore e la piccola nuvola (dove si apprende quanto danno fanno le previsioni meteo sbagliate (per non parlare di quelle di borsa))

Il meteo del sabato sera è un banco di prova che i meteorologi televisivi anziani sono ben lieti di lasciare alla cura dei loro allievi. Ma non se sei il colonnello Celestino, e se hai un grande sponsor. Continua

L'oggetto perduto di Lamperù (ah quelle cose che nessuno capisce e che tutti vorrebbero avere!)

Passò i dieci metri del vialetto di ingresso con la spazzatura in mano. Raccolse una carta di caramella, fece uff con la bocca. Uscì dal cancello di legno che era aperto, come al solito, attraversò la strada. Si fermò davanti al cassonetto dei rifiuti, rovesciò dentro il sacco della spazzatura e la carta della caramella.
Continua

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