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Roberto Tosato - pinhole
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Giovanni Laurent
I dolori dell'Apprendista
Terracotta ingabbiata

Racconti miei di altri

Questa è una pagina di racconti di amici, che sono molto contento di ospitare nel mio sito. Per questo motivo sono anche un po' miei.

o Vittorio Baccelli (baccelli1@interfree.it)
http://baccelli1.interfree.it
Attendere prego
Il traffico scorreva tranquillo in quel normale tardo pomeriggio d'inizio primavera ed un leggero vento faceva correre in cielo piccole, ma compatte nubi bianche. Continua

o Giuseppe Bianco (geppo174@inwind.it)
http://www.leparoleperte.it
Un vecchio Blues
" La strada che va in su è la stessa che va in giù. ", disse giustamente il filosofo. Quest'affermazione ha sempre suscitato in me fantasiose ipotesi! Continua

Il profumo della primavera
Questa è la storia di Achille. No. Non  quello famoso al quale hanno dedicato perfino un'infiammazione di un tendine, no!
Un Achille diverso.... Continua

o Nunzio Cocivera (nunziococivera@tiscalinet.it)
http://www.ilteatrodicocivera.org
Maria
Maria sorride posando il telefono, la sua amica Chiara che lavora al piano di sotto gli ha appena detto che ha un nuovo ragazzo; sorride, ma il suo sorriso si trasforma in una smorfia di dolore. Continua


o Graziano De Lorda (delorda@tiscalinet.it
Fottuto, maledettissimo sporco Natale 
Chi vincerà?Questo rimaneva del sogno di Daniele.Daniele doveva svegliarsi alle nove del ventiquattro Dicembre millenovecentonovantotto. La penultima vigilia di questo millennio, un muro invalicabile da dover oltrepassare ad ogni costo, anche senza di lei.
Continua

o Donatella (gaarid@libero.it)
http://www.donatella.3000.it
La Passeggiata
Era nuovamente scaduta la carta d’identità.
Erano passati altri cinque anni senza che lei si fosse accorta di nulla, o meglio il tempo era passato velocemente, lasciandola ancora una volta a bocca aperta. Quella mattina era andata all’anagrafe e l’impiegata, ritirando le fotografie, le aveva dato una notizia sconcertante: lei era la più anziana del paese.
Continua

o Chiara Stella Gori (pema85@tiscalinet.it)
Fratelli sposati
Già da circa due anni, avevano preso in considerazione la possibilità di andare a vivere assieme, ma un po’ per l’opposizione dei genitori, che era stata dura abbattere, un po’ per l’insufficienza di risorse finanziarie, non erano ancora riuscite a realizzare il loro sogno.  Continua

La scommessa della cacciatrice e della giustizia
E' una notte buia, l'aria è fredda e la luna sembra che si sia nascosta pur di non vedere l'orribile delitto che, poco sotto di lei, si sta compiendo nella domus del ricco latifondista romano Silone.
Continua

o Roberto Grosso (robysan@aerre.it)
http://www.papero.freeweb.org
100 lire a testa
Che ci vuole, mi son detto. La città ha, piu o meno, un milione di abitanti. Praticamente nessuno di loro è così malridotto da non poter dare la più miserevole delle elemosine. Se faccio in maniera d'incontrare, anche fuggevolmente, un migliaio di persone al giorno, e posto di riuscire a smuovere il loro cuore, posso raggranellare centomila lire al giorno.  Continua.

Dopo la morte dei cantautori
Maledizione. Stamattina mi sono alzato con un'inquietudine in corpo. Sono anni oramai che mi capita. Tutte le volte ne cerco le cause nel tempo passato e in quello che continua a passare. Penso che le articolazioni non sono più quelle d'una volta, così il cuore e i polmoni e tutto l'armamentario glandolare. Continua.

o Lidia Gualdoni (brunberr@tin.it)
http://guide.supereva.it/arte_e_cultura/libri_autori/
La casa del giudice
La casa era immersa in un silenzio irreale, solo raramente interrotto dal lieve fruscio di pagine sfogliate o di passi leggeri.
In lontananza, voci di persone che discorrevano tranquillamente dopo il pranzo: una ragazzina stava forse raccontando di amici e di giochi sulla spiaggia; qualche risata dai toni forzati, il ticchettio delle posate sui piatti. Continua

o Matteo Labati (matteolabati@hotmail.com)
Scacco
La porta d’ingresso è chiusa, ma non fermata dalla chiave. In ogni caso il padre, ogni volta che rientra, prova subito a spingere la maniglia, prima di essere costretto ad inzupparsi le dita nella tasca, tra i fazzoletti, cercando le chiavi. Non c’è infatti abitudine, in famiglia, di chiudere a mandata, se qualcuno è in casa – e la sua è una famiglia, è una casa, nella quale non è prevista, l’assenza. Continua.

o Gian Cesare Marchesi (giancem@tin.it )
http://web.tiscalinet.it/gcmarchesi/Index.htm/
Il cappone di Natale
Nostro cugino Ermanno ce l'aveva portato dalla campagna la vigilia di Natale, e già questo fatto aveva recato un primo scompiglio in famiglia. Temendo di incappare nel grande traffico pre-natalizio che avrebbe invaso la città nelle ore d'apertura dei negozi, Ermanno era giunto a casa nostra alle sei del mattino...... Continua

o Carlo Miccio (microcolica@yahoo.com)
http://www.geocities.com/microcolica
Scimmie
Eravamo gia' entrambi alquanto nervosi prima di entrare in quel bar, io ed il mio amico. Il bar di per se non era nulla di particolare, con il solito neon volgare incastonato tra le bottiglie di liquore, invecchiate dodici anni e forse piu'dietro un bancone di legno che correva da un angolo all'altro della parete, e tutt'intorno sedie spaiate sparpagliate intorno a tavolini spaiati. Tutto qui, piu' il flipper, un telefono a gettoni e due tavoli per la carambola. In piu' il fatto che ovunque era pieno di scimmie. Continua

o Alessandra Nassuato (alessandranassuato@tin.it)
L'incastro
E’ come un gioco ad incastro. Io sono un incastro dalle mille sporgenze, rientranze, punte, valli ed ho bisogno di trovare colui che riempia, colmi, assorba ciò che sono. Continua

Se Hitler avesse avuto il cellulare
Se Adolf Hitler avesse avuto il cellulare, probabilmente non sarebbe diventato l’uomo freddo e spietato che tutti conosciamo. Continua

o Patrizio Pacioni (info@patriziopacioni.it)
http://www.patriziopacioni.it
Piccioni
La carcassa del piccione non era altro che un fagotto floscio di penne fradice, una macchia grigia appena affiorante dalla povera neve superstite nell’aiuola centrale di Piazza Fontana. L’estremo residuo di quella spolverata notturna che cinque giorni prima aveva imbellettato di bianco la città, nascondendo sotto la sua veste immacolata, anche se per poche ore soltanto, l’immondizia e le brutture delle strade. Continua.

o Cesare Parenti (cparen@tin.it)
La chierica
Mi mette uno specchio dietro alla testa poi mi pone davanti all’altro specchio piu’ grande che c’e’ in bagno, cosi’ la mia dolce consorte mi fa vedere quello che da solo non avrei mai potuto vedere. Una chiazza biancastra e circolare che circonda la chierica. Il bianco e' della cute che i pochi capelli rimasti non riescono a nascondere.
Continua.

Ictus
Queste alici sono troppo piccole, ci vuole tempo a pulirle e sono gia’ quasi le otto. Tra poco arriveranno gli ospiti e devo ancora impanare i calamari e i filetti di pescatrice. Il fritto misto e’ laborioso da preparare ma in genere riscuote un ampio consenso e poi soprattutto piace a me. Scegliere il menu’ non e’ privilegio da poco .......Continua.

Barbara
La festa non stava andando male. La mia casa in campagna faceva la sua figura in quella sera di fine maggio 1982 non ancora calda ma gia’ con l’odore del fieno che arrivava dai campi ed con i primi grilli canterini che si udivano nelle pause musicali. L’estate era alle porte e vi era in giro una gran voglia di godersela fino in fondo. Continua.

Malatrà
“Papa’ e’ vero che i giovani di sinistra invecchiando diventano di destra?” Continua.

o Thomas Pistoia (ciocio@inwind.it)
http://www.viaoberdan.it/
La vera storia di Padre Pino
- Sono stanco…
Una luna a barattolo farà capolino da dietro le tende, ad un soffio di vento. Brezza leggera e suadente di fine estate, passeggera.
Il cranio canuto, spelato, papalina buffa e severa di uomo di chiesa ormai bianco nel pelo, si adagerà sul cuscino…
La verità. Continua.

o Roberto Tosato (rtosato@ATyahoo.com)
http://www.i-like.it/
La carta
"Lei, altissima e mora, due gambe perfette che uscivano dal vestito leggero e cortissimo. Si stava facendo fotografare da un uomo, che doveva essere il suo amante, a giudicare dalla differenza d’età e dai gridolini che gli spediva ogni tanto. Non erano foto qualunque, niente panorama, solo lei e lei. Non erano turisti, e lo si vedeva anche dal libro di poesie che lei teneva in mano
. Continua.

L'inganno (ovvero l'importanza di chiamarsi Renato)
Mi sovviene or ora il ricordo di una vicenda occorsami diversi anni fa. E’ proprio vero che a volte, ed anche piu’ spesso, la realta’ puo’ superare la fantasia.Continua.

o Luigi Traverso (mirty36@libero.it)
Le colline e le pianure
Le Colline e le Pianure è un romanzo che racconta la storia di una famiglia italiana emigrata negli Stati Uniti nella seconda metà dell'Ottocento, sullo sfondo dei rivolgimenti storici e sociali di quegli anni. Sono presentati qui due capitoli, insieme alla sintesi del libro. Continua.

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